Cronosquadre Mondiali, in Qatar si parla fiammingo

Sul tecnico percorso di 40 km di Doha, in Qatar, in una surreale atmosfera per la quasi totale mancanza di pubblico, i Mondiali hanno regalato le prime medaglie. Cronosquadre femminile dominata dal team olandese Boels Dolmans, mentre quella maschile è stata vinta nettamente dai belgi della Etixx-Quick Step.


Un tracciato molto tecnico, zeppo di curve e controcurve, con la parte finale sull’isola artificiale di Pearl Island, e un caldo asfissiante (38°C con alto tasso di umidità) hanno messo a dura prova i protagonisti delle prove a squadre contro il tempo, disputata “a porte chiuse”, se così si può dire, per la mancanza di pubblico, presente in qualche decina di unità solo nei pressi del traguardo.

E proprio il caldo è stato il padrone assoluto. Sorgono molte perplessità sulle motivazioni che hanno condotto l’UCI ad assegnare i Mondiali a un Paese desertico come il Qatar, il cui clima non è esattamente quello della Riviera Ligure, e i costi di trasferta avevano fatto desistere molte squadre dal partecipare a questa prova.

Cronosquadre femminile
Le prime a partire nella canicola sono state le donne, nella fattispecie quelle del Team Twenty16-Ridebiker, mentre le ultime della prova femminile erano logicamente le campionesse in carica del Team Canyon-Sram, nel quale milita anche la nostra Elena Cecchini, che però non sono riuscite a confermarsi di fronte alla brillante prestazione delle olandesi del Team Boels Dolmans, forte di un sestetto composto dalle olandesi Chantal Blaak ed Ellen van Dijk, dall’inglese Lizzie Armitstead-Deignan, dall’americana Evelyn Stevens, dalla canadese Karol-Ann Canuel e dalla lussemburghese Christine Majerus. Le olandesi sono state le più brave a gestirsi, superando anche il rallentamento provocato loro da una moto della Polizia locale, e concludendo la prova con un quartetto compatto, dopo che la Majerus e la Canuel avevano perso contatto per stanchezza.

Anche il treno della Canyon-Sram perdeva un vagone per strada, quello di Mieke Kröger, ma riusciva a concludere con il restante quintetto, tra cui anche la nostra Elena Cecchini.

Il podio femminile era completato dalle tedesche del Team Cervelo Bigla, mentre l’unico team italiano in gara, il Be Pink, con Francesca Pattaro, Ilaria Sanguineti e Silvia Valsecchi, terminava con un onorevolissimo e meritato quarto posto.

Ordine d’arrivo

1) Boels Dolmans Cyclingteam
2) Canyon-SRAM Racing
3) Cervelo Bigla Pro Cycling Team
4) BePink
5) Twenty16-RideBiker
6) Hitec Products
7) BTC City Lubljana
8) RaboLiv Women Cycling Team
00:48:41
00:00:48
00:01:57
00:02:46
00:02:47
00:03:24
00:03:43
00:06:03

La torrida atmosfera e l’alto ritmo oltre la soglia anaerobica imposto da una prova come questa hanno provocato malori a più di un’atleta. A farne le spese maggiori il Team RaboLiv, che prima perdeva progressivamente il supporto di due atlete, e poi doveva alzare bandiera bianca per la caduta contro le transenne di Anouska Koster, probabilmente a causa di un colpo di calore. Anche Chloe Dygert (Team 16-Ridebiker) subiva un mancamento a poche centinaia di metri dal traguardo, concludendo la sua prova quasi senza più riuscire a pedalare, senza tuttavia danneggiare la prestazione corale delle compagne. E molte altre, dopo avere tagliato il traguardo, hanno dovuto ricorrere all’ossigeno somministrato dai medici.


Cronosquadre maschile
Con 17 formazioni al via, 10 delle quali Pro Tour, la prova maschile si annunciava più variegata, anche se i favori del pronostico erano equamente divisi tra i campioni in carica del Team BMC (composto dai nostri Daniel Oss e Manuel Quinziato, dall’australiano Rohan Dennis, dagli americani Taylor Phinney e Joseph Rosskopf e dall’elvetico Stefan Küng), gli australiani dell’Orica BikeExchange (Luke Durbridge, Alexander Edmondson, Michael Hepburn, Michael Matthews, poi il sudafricano Daryl Impey e il canadese Svein Tuft) e i belgi della Etixx-Quick Step (con i panzer tedeschi Tony Martin e Marcel Kittel, i belgi Julien Vermote e Yves Lampaert, il lussemburghese Bob Jungels e l’olandese Niki Terpstra), con il Team Sky quarto incomodo (con il bielorusso Vasil Kiryienka, il polacco ex campione del mondo Michal Kwiatkowski, l’olandese Danny Van Poppel, l’irlandese Nicolas Roche e i britannici Ben Swift e Gerain Thomas).

La formazione australiana della Orica-BikeExchange manteneva il comando quando mancavano solo i tempi finali della Etixx-Quick Step e della BMC. Aussie sul podio, ma chi tra Etixx e BMC su quello più alto? I belgi, vittoriosi nel 2012 e 2013, facevano segnare i migliori intertempi in tutti i rilevamenti cronometrici, trainati da un sontuoso Tony Martin e da uno straripante Marcel Kittel, autore di una splendida fiammata a 300 metri dal traguardo che portava la sua squadra a concludere con la sensazionale media oraria di 56,426 km/h.

BMC che, malgrado gli sforzi collettivi, non riusciva a scalfire la veemente azione degli Etixx, e doveva accontentarsi dell’argento. Ma hanno ben poco da rimproverarsi, perché hanno dato il massimo senza sbavature. Semplicemente, hanno incontrato una squadra più forte.

Ordine d’arrivo

1) Etixx-Quick Step
2) BMC Racing Team
3) Orica-BikeExchange
4) Team Sky
5) Team Lotto NL-Jumbo
6) Movistar Team
7) Team Giant-Alpecin
8) Team Katusha
9) Astana Pro Team
10) Verandas Willems Cycling Team
11) AG2R La Mondiale
12) Cycling Academy Team
13) CCC Sprandi Polkowice
14) Kolss BDC Team
15) Skydive Dubai Pro Cycling Team
16) Vino 4ever SKO
17) Stradalli-Bike Aid
00:42:32
00:00:12
00:00:37
00:00:54
00:00:55
00:01:11
00:01:26
00:02:01
00:02:21
00:03:39
00:03:43
00:04:25
00:04:26
00:05:04
00:05:44
00:06:31
00:07:24

Le competizioni Mondiali continueranno nei prossimi giorni con le prove individuali a cronometro per Junior, Under 23, donne Elite (martedi 11 ottobre), uomini Elite (mercoledi 12 ottobre), e in seguito con le prove su strada (sabato le donne Elite, domenica gli uomini Elite).


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Bettini photo – © Epa – © Getty Images Sport

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