CosmoBike Show, più visitatori, meno espositori

La seconda edizione della Fiera veronese ha registrato un deciso aumento dei visitatori ma anche una contrazione nel numero delle aziende espositrici, soprattutto tra le “big”. In crescita e con un buon seguito di partecipanti le iniziative collaterali. Anche quest’anno si può brindare al successo, ma il calice non è del tutto pieno.


Dopo l’esordio 2015, CosmoBike Show ha replicato quest’anno, sempre su 4 giorni (dal 16 al 19 settembre) ma senza il prologo del “test day” come avvenuto l’anno scorso a Torricelle (VR), poiché tutto l’entourage delle aziende partecipanti ai test si era già mobilitato la settimana precedente per Expobici, a Galzignano Terme (PD). Qui a Veronafiere si è dunque tenuta una manifestazione fieristica strettamente espositiva e commerciale, con aree di “test bike” situate nei paddock esterni ai padiglioni.


La pista di Mountain bike nelle aree adiacenti ai padiglioni di CosmoBike Show

Il successo del 2015 faceva ben sperare per questa seconda edizione di CosmoBike Show. Ma per varie ragioni, le aziende non sono confluite in massa nella cittadina veronese. La poco favorevole congiuntura economica con l’aumento generale dei costi, la concorrenza della tedesca Eurobike e il weekend di test a Galzignano Terme hanno probabilmente indotto alcuni marchi produttori a disertare l’appuntamento con CosmoBike. L’anno scorso si ebbero più di 500 espositori su 4 padiglioni con una superficie di 40.000 mq. Quest’anno i 445 espositori registrati erano dislocati su 3 padiglioni, con una superficie di 35.000 mq.

cosmobikeshow_2016_bdc_colnago_foto1

Tra i “big brand” presenti l’anno scorso a CosmoBike ma assenti quest’anno troviamo Bianchi, Cannondale (assieme ai marchi GT e Schwinn), Corratec, Cube, Fantic, Ghost, Giant, Merida, Ridley, Rocky Mountain, Santa Cruz, Scott, Yeti. Come l’anno scorso, mancavano anche BMC, Canyon, Fuji, Nevi, Passoni, Pinarello, Specialized, Trek. E questo solo per limitarsi ad analizzare i produttori di biciclette.

Nonostante la piccola emorragia tra gli espositori, che avranno avuto tutte le loro buone ragioni per disertare CosmoBike, il pubblico ha reagito con entusiasmo, affluendo in massa soprattutto nelle due giornate centrali di sabato e domenica. Dai 50.000 visitatori del 2015 si è passati ai 60.000 di quest’anno. Non male. Certo non si può paragonare CosmoBike a Eurobike, che cuba il triplo sotto ogni punto di vista. Ma anche a Friedrichshafen è iniziato a spirare vento contrario, con un -7% di afflusso sia tra gli addetti al settore sia tra gli espositori. Evidentemente qualcuno ha iniziato a farsi i conti in tasca e si è accorto che non tutto tornava.

cosmobikeshow_2016_mtb_norco_foto1

La mancanza di qualche grande nome in Fiera ha spostato l’interesse verso altri marchi meno conosciuti, che hanno tratto giovamento dall’esporre a CosmoBike, entrando in contatto con un pubblico più numeroso. Gli espositori presenti si sono ritrovati soddisfatti della propria partecipazione, anche se i costi di affitto degli stand non sono esattamente da “mercatino delle pulci”. Tuttavia il livello di servizi interno a Veronafiere è soddisfacente, il polo fieristico è facilmente raggiungibile, i campioni e i personaggi famosi non mancano mai, le iniziative di contorno sono numerose e interessanti, e riescono a coinvolgere tutto le categorie di visitatori, anche i più piccini, che oltre ad ammirare i prodotti a loro dedicati avevano a disposizione alcune piste indoor e outdoor dove divertirsi.

Tutto sommato questa seconda edizione di CosmoBike Show è da promuovere, anche se non si è avuta l’evoluzione sperata dopo il grande successo dell’anno scorso. Le defezioni tra alcuni grandi competitor non rappresentano ancora un segnale preoccupante, che potrebbe provocare una inversione di tendenza, ma andrebbe analizzato più a fondo. Venendo a mancare i “big” del Mercato bici, può darsi che in futuro il pubblico non si senta pienamente motivato dal richiamo fieristico, facendo calare l’affluenza. Inoltre, i grandi nomi occupano grandi aree espositive, e portano dunque soldi nelle casse degli organizzatori. Se venissero meno, i costi della manifestazione dovrebbero essere ripartiti sui rimanenti espositori, con un inevitabile aumento delle tariffe di affitto, e qualcuno tra questi potrebbe anche rinunciare. Il rischio sarebbe quello di ritrovarsi con una Fiera di “serie B” o, peggio ancora, di vederla sparire del tutto, come accaduto all’EICMA milanese.


– Sito web CosmoBike Show


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Sergio Doria e Roberto Chiappa (Tech-Cycling.it) – © ENNEVI

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*