Progetto futuristico di una piega manubrio da corsa integrata, dal disegno più spaziale che non aerodinamico classico. Di Oakley l’idea, di 4Design il prototipo, di Cadel Evans la consulenza e il test. Lo vedremo mai sulle bici da corsa? E se si, quando? A parte tutto, è comunque un bell’esercizio di stile e innovazione.
Oakley cataloga questa piega manubrio, che non ha ancora un nome, sotto l’etichetta “Future Sport Project”. E di contenuti futuri, la creazione ne ha parecchi. La ditta australiana 4Design si occupa di design industriale, Oakley e Cadel Evans non hanno invece bisogno di tante presentazioni. Il trio ha unito le proprie forze per dar vita a una realizzazione che al momento rimane solo un prototipo utilizzato nelle campagne marketing, ma i cui contenuti tecnologici sono fortemente innovativi.
Il materiale realizzativo è ovviamente il carbonio, qui però definito come un composito ultraleggero. Quindi nanotecnologia, o forse qualcosa di più, come resine sperimentali per la formazione del tessuto “pre-preg” della matrice di carbonio.
Non sono previsti fori per il passaggio dei cavi trasmissione e freni. Che sia stato pensato tutto wireless? Ad oggi è possibile la trasmissione senza fili – Sram sta effettuando i suoi test – ma non la frenata, ancora affidata ai classici cavetti di acciaio o alle tubazioni idrauliche. In un futuro magari neppure tanto lontano, però, potremmo trovare anche qualche marchingegno in grado di comandare i freni senza l’ausilio di alcun attuatore meccanico. Oppure questo nuovo futuristico manubrio sarà modificato per ospitare i comandi freno.
La forma è estremamente aerodinamica, per favorire il ciclista anche nella tipica posizione a cronometro, pur non essendo questa una piega manubrio specificatamente pensata per le prove contro il tempo. Sono infatti numerose le possibilità di persa e impugnatura.
Nella zona frontale del manubrio, e questa è forse la caratteristica più interessante, è collocato uno schermo OLED (Organic Light-Emitting Diode) che fornisce una serie di indicazioni tra le quali tutte quelle fornite da un GPS (mappatura del tracciato, altimetria, ecc), la frequenza cardiaca e altro ancora, senza però specificare se la piega manubrio sia compatibile con un misuratore di potenza, la cui utilità è fondamentale per i professionisti e per tanti altri ciclisti.
Non potevano logicamente mancare due piccole videocamere, anteriore e posteriore, e speciali comandi per segnalare alla squadra i movimenti della bici e dei concorrenti attorno ad essa.
Articolo a cura di Roberto Chiappa
Foto: © Oakley Future Sport Project