B’Twin Ultra 900

Test stagionale e analisi tecnica per questa bici il cui telaio è al vertice della gamma road b’Twin. Indubbiamente racing ma straordinariamente equilibrato e confortevole, brilla per reattività, stabilità e precisione direzionale. L’allestimento da noi provato smorza parzialmente le prestazioni ma contribuisce a contenere il prezzo di acquisto.

Telaio e forcella
La b’Twin Ultra ha un telaio in carbonio monoscocca, made in Taiwan ma verniciato e assemblato in Francia. Le fibre di carbonio sono prevalentemente ad alto modulo (HM), leggere e rigide, coadiuvate da fibre ad alta resistenza (HR), che possiedono rigidità intermedia e ottima elasticità, e fibre a modulo intermedio (IM) per rigidità elevata ma grande elasticità. Il telaio Ultra si presenta molto leggero, nella misura M (56 cm) è dichiarato 850 grammi.

La forcella è interamente in carbonio, con cannotto a sezione differenziata 1.5”-1.1/8”. Anche per la forcella sono state utilizzate fibre dalle diverse caratteristiche meccaniche, per garantire rigidità e precisione senza sacrificare l’assorbimento verticale. Il peso dichiarato della forcella è di 320 grammi.

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Il design dei tubi ricorda per certi aspetti le Look, e infatti colui che ha ispirato il progetto b’Twin Ultra proviene proprio dai “cugini” francesi. Molto pulito il carro posteriore, con il freno nascosto sotto ai foderi bassi. Il morsetto reggisella è inglobato nel trave orizzontale, davanti al reggisella, per una ulteriore pulizia d’insieme.

Eccellenti le finiture, la verniciatura è perfetta in tutti i punti e alterna nero opaco a zone di nero lucido. Il passaggio cavi interno è ben realizzato, i piccoli fori dei fili elettrici sono tutti nascosti.

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La struttura dinamica della bici è ben dimensionata, con il trave obliquo, la scatola del movimento centrale e i forcellini posteriori concepiti per garantire rigidità e reattività nei rilanci. Il trave obliquo è quadrangolare, mentre quello orizzontale è ricurvo. Molto ampia la scatola del movimento centrale, ben 86 mm, assistita da un movimento Press-Fit. Il muscoloso tubo sterzo ha sezione differenziata, con profilo aerodinamico.

I foderi orizzontali hanno sezione variabile, più massiccia a ridosso della scatola del movimento centrale per assicurare rigidità e minimizzare la dispersione di potenza, limitando anche la deformazione del carro posteriore in fase di pedalata. Piccolo ma funzionale, benché in materiale plastico, il “chain catcher” applicato alla base del tubo piantone, per scongiurare risucchi di catena.

Sottili ed eleganti i foderi obliqui, sagomati per assorbire le vibrazioni generate dal terreno. I forcellini di telaio e forcella sono in carbonio, realizzati con un procedimento di compressione che offre maggiore resistenza alla flessione, agli urti frontali sulla forcella e in fase di chiusura dei quick-release. Il pendino del cambio è in lega di alluminio, sostituibile.

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La testa forcella concede un discreto spazio al passaggio del copertoncino 700×25, che però nel nostro caso misurava ben 27 mm reali. Stesso discorso per il carro posteriore, che lascia parecchia luce tra telaio e pneumatico. Abbiamo verificato che la Ultra può tranquillamente ospitare coperture fino a 30 mm di sezione effettiva, ma non oltre. Ad ogni modo, con quelle sezioni a disposizione ci si può avventurare senza timore anche sul pavé della Paris-Roubaix.

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Geometrie
Il telaio Ultra è concepito per le competizioni, senza tuttavia sposare le filosofia più estremistica. Gli angoli sterzo e piantone sella garantiscono eccellente reattività e maneggevolezza, grazie alla giusta compattezza del carro posteriore (lungo 405 mm) e all’inclinazione sloping dell’orizzontale, che assicura direzionalità e stabilità. Il tubo sterzo è ben dimensionato, la posizione di guida risulta sufficientemente rialzata anche nell’ottica di affrontare lunghissime distanze.

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Allestimento
La bici è stata provata con tutti i componenti di serie. Gruppo completo Shimano 105 a 11 velocità, con guarnitura semi-compact 52-36, cambio posteriore a gabbia lunga e pacco pignoni scalato 11-28. Il reggisella in carbonio è dedicato, con forma specifica per il telaio Ultra. Attacco e piega manubrio sono Deda, in alluminio 6061. La sella è una fi’zi:k Arione con carrello in manganese, le ruote sono b’Twin Aero 2024, con cerchi in alluminio e profilo da 24 mm. I copertonicini sono Michelin Lithion 2 misura 700×25 con cerchietto in acciaio, camere d’aria b’Twin in butile, pedali b’Twin Comp compatibili con tacchette Look Keo.

E’ un allestimento che porta il peso della bici a 8.28 kg, pedali inclusi, valore buono in rapporto alla misura “L” del telaio in prova, corrispondente a una 58. La Ultra viene proposta anche nella versione 920 – con gruppo Shimano Ultegra meccanico e ruote Mavic Cosmic Elite – e 940, che differisce dalla 920 per avere il gruppo Ultegra Di2 elettronico.


Rilevazioni effettuate
Queste nostre misurazioni integrano la tabella delle geometrie.

• Misura del telaio in prova: 58 (L)
• Altezza movimento centrale: 275 mm
• Peso rilevato bici completa: 8.28 kg (pedali inclusi)
• Peso pedali: 124 gr cad.
• Peso ruote in ordine di marcia (inclusi quick-release, copertoncini, camere d’aria, nastro paranipples e pacco pignoni): anteriore 1.260 gr, posteriore 1.705 gr
• Peso quick-release: 137 gr (65 ant. + 72 post.)
• Peso copertoncini: 295 gr cad.
• Peso camere d’aria: 103 gr cad.

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Sintesi dei test
La b’Twin Ultra 900 è stata provata da due tester, Roberto e Sergio, che hanno riportato le proprie valutazioni senza confrontarsi tra loro, per evitare di influenzare l’uno il giudizio dell’altro. Al termine del periodo di prova, l’identikit che ne è scaturito dai due era perfettamente coincidente.

Altezza e peso del tester N.1 (R): 180 cm, 70 kg (senza abbigliamento)
Altezza e peso del tester N.2 (S): 176 cm, 71 kg (senza abbigliamento)
Bici in prova: misura L (58) (tutti i dettagli nella scheda tecnica a fondo pagina)
Periodo della prova: dal 31 Agosto al 12 Ottobre 2015
Uscite effettuate: 9
Tempo totale di percorrenza: 38h51min (uscita più lunga: 6h12min)
Distanza percorsa: 935 km (uscita più lunga: 152 km)
Dislivello in salita: 10.238 metri (uscita con maggior dislivello: 2.345 metri)
Percorsi effettuati: misti, salite medie e lunghe (max 15 km), pendenze variabili fino al 18%, con fondo stradale di vario genere (anche terra battuta), tra le zone della Brianza collinare, del Triangolo Lariano, della Val Imagna e Val Brembana. Condizioni meteo variabili, con fondo anche bagnato.

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Tech-Cycling_product_rating

Graduatoria
Ogni prodotto sottoposto al nostro test riceve un giudizio sui vari aspetti funzionali oggettivamente determinabili. Estetica e prezzo non vengono considerati, in quanto ritenuti parametri frutto di valutazioni strettamente soggettive.
Questa la nostra scala dei valori.


Identikit
In ordine alfabetico le principali caratteristiche, con la nostra valutazione scaturita dalla prova.

• Assorbimento asperità
Star5
• Comfort
Star5
• Direzionalità I° (mantenimento traiettoria, stabilità)
Star7
• Direzionalità II° (rapidità nel cambio di traiettoria, maneggevolezza)
Star5
• Equilibrio ciclistico
Star6
• Finiture telaio
Star7
• Forcella (rigidità, precisione, prestazioni globali)
Star7
• Reattività nei rilanci
Star6
• Rigidità laterale telaio (rigidità torsionale)
Star6
• Smorzamento vibrazioni
Star6
• Tolleranza verticale telaio (“compliance”)
Star6


Sulle strade
Rimossi alcuni spessori sotto allo stem per trovare l’assetto migliore (il cono superiore della serie sterzo ha un’altezza di 2 cm, contribuendo a rialzare la posizione di guida), abbiamo potuto apprezzare pienamente le doti telaistiche di questa Ultra.

Le prestazioni sono assolutamente racing, ma non penalizzano la comodità sulle lunghe distanze. Quelle, per intenderci, con percorrenze superiori alle 6 ore. Un telaio molto rigido dove serve (movimento centrale, trave obliquo e foderi bassi del carro), dall’ottima rigidità torsionale e dal buonissimo assorbimento verticale, cosa che annulla quasi completamente le vibrazioni più ostiche. Il carro posteriore trasmette tutta la potenza impressa sui pedali, producendo gratificanti accelerazioni quando si vuole cambiare passo. E questo nonostante l’inerzia delle ruote di serie si faccia sentire, specialmente in salita.

La forcella è molto precisa, incassa tutto e non scompone le traiettorie impostate nemmeno sui fondi rovinati. Forcella e tubo sterzo ne fanno un mezzo molto stabile, che infonde sicurezza anche quando si viaggia ad alta velocità, pur sacrificando qualcosina, in quei frangenti, in termini di maneggevolezza e rapidità nel cambio di traiettoria.

La risposta telaistica è sempre molto equilibrata, mai nervosa o imbarazzante nonostante la rigidità strutturale. In salita reagisce prontamente, in discesa non tradisce le linee impostate e perdona facilmente le sbavature, in frenata è molto stabile e sincero. Un telaio in grado di soddisfare sia l’agonista più esigente sia l’escursionista amatoriale, meno avvezzo a lottare contro il cronometro.

Le ruote b’Twin Aero 2024 di serie penalizzano un po’ la maneggevolezza complessiva della Ultra, che rimane comunque a buon livello. E, logicamente, in salita si percepisce tutta la loro massa inerziale, che contribuisce ad allungare i tempi di percorrenza.

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Valutazione componenti
In un corpo in movimento come è l’insieme bicicletta+ciclista, le ruote determinano gran parte delle prestazioni, perché su di esse si concentra la quasi totalità del moto traslatorio. Più il peso delle ruote si distribuisce nella zona periferica, maggiore sarà la forza necessaria al ciclista per contrastare la loro massa inerziale.

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Le b’Twin Aero 2024 montate di serie hanno cerchio in alluminio con profilo 24 mm, 20 raggi anteriori radiali e 24 posteriori in acciaio dal profilo aerodinamico (radiali lato sinistro, incrociati in seconda dal lato ruota libera), nipples in ottone, mozzi su cuscinetti sigillati registrabili, quick release con astina in acciaio. Sono ruote robuste, dal buon assorbimento verticale e dalla discreta rigidità laterale. Ottime sulle sconnessioni, affidabili nelle discese, soddisfacenti sul passo in pianura. Il peso dichiarato di 1.760 grammi le colloca però nella fascia medio-bassa per quanto concerne le performance in salita, in quanto la loro massa inerziale penalizza il ritmo ascensionale. Tuttavia non le condanniamo, sono ideali come ruote destinate all’allenamento o per le pedalate amatoriali, sicuramente proficue per contenere il costo complessivo d’acquisto. Per le competizioni, invece, occorre altro.

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Il gruppo trasmissione è tutto Shimano 105 a 11 velocità, con guarnitura semi-compact 52-36 e pacco pignoni magnificamente scalato 11-28, con il quale ci si può permettere di affrontare qualsiasi ascesa. Affidabilità complessiva, precisione e prestazioni a poco prezzo. Il deragliatore anteriore è dotato della comoda posizione intermedia di “trim” per gli incroci catena più esasperati.

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Un po’ sorprendente l’adozione di un cambio a gabbia lunga su una bici di questo lignaggio, che se da un parte consente di montare un pacco pignoni scalato fino al 32, dall’altra spegne parzialmente l’estetica globale di un mezzo racing come è la Ultra. Mantenendo la scalatura fino al 28, si può tranquillamente scegliere un cambio a gabbia media, cosa consentita dalla capacità totale di questo componente.

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Nel gruppo Shimano 105 brillano le prestazioni dei freni Direct Mount con meccanismo “dual pivot”, molto incisivi ma anche estremamente modulabili e progressivi. Ottima la loro frenata sul bagnato. L’anteriore offre sempre prestazioni di alto livello, il posteriore – situato sotto ai foderi bassi – fa il suo dovere senza tuttavia eccellere.

Nota di merito per i copertonicini Michelin Lithion 2, con sezione dichiarata di 25 mm, da noi rilevata effettiva 27 mm. Paffuti e assorbenti, hanno una mescola che offre sempre un ottimo grip anche sui fondi viscidi. Il cerchietto in acciaio li penalizza in termini di peso, ma la bontà prestazionale c’è tutta.


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Inconvenienti riscontrati nel corso della prova
Più che di inconvenienti, si tratta di due piccolissimi nei. Il comando di rilascio del freno posteriore è stato collocato a ridosso della parte inferiore dell’attacco manubrio, e a ogni sobbalzo produceva un tintinnio. Noi abbiamo risolto avvolgendo il comando con materiale antiurto per imballaggi, però si può chiedere all’officina Decathlon di modificare la collocazione del comando stesso, è un’operazione che svolgono gratuitamente e che richiede poco tempo.

Un altro piccolo rumorino proveniva dal nottolino di serraggio del reggisella, che faceva scricchiolare il cannotto. Ma lì è bastato lubrificare con un filo di grasso e tutto è tornato silenzioso.

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Scheda tecnica
Telaio: b’Twin Ultra carbon EVO Dynamic, monoscocca, passaggio cavi interno, compatibile con gruppi meccanici ed elettronici Di2/EPS
Forcella: b’Twin Ultra carbon EVO Dynamic, cannotto sterzo 1.5”-1.1/8”
Serie sterzo: b’Twin Comp, diametro 1.5”-1.1/8”, cuscinetti impermeabili, distanziali e tappo chiusura superiore 25.4 mm in carbonio
Curva manubrio: Deda RHM 02, alluminio 6061 T6, compact, diametro centrale 31.8 mm, larghezza 440 mm, drop 125 mm
Attacco manubrio: Deda Zero 2, alluminio 6061 T6, inclinazione +/- 6°, diametro conchiglia 31.8 mm, attacco forcella 1.1/8”, estensione 130 mm
Comandi e leve freno: Shimano 105 11 speed, leve in alluminio
Freni: Shimano 105 Direct Mount, alluminio forgiato, meccanismo “dual pivot”, freno posteriore sotto ai foderi bassi
Pattini freno: Shimano
Deragliatore: Shimano 105, alluminio
Cambio: Shimano 105 11 speed, gabbia lunga
Guarnitura: Shimano 105 5800 semi-compact, corone 52-36, pedivelle 175 mm
Movimento centrale: Shimano Press-Fit 86 mm
Pignoni: Shimano 105 11 speed, scalati 11-28
Catena: KMC X11
Reggisella: b’Twin Ultra carbon, diametro dedicato, morsetto di serraggio reggisella interno al tubo orizzontale, morsetto sella con vite posteriore e ghiera anteriore
Sella: Fi’zi:k Arione, carrello in manganese
Pedali: b’Twin Comp VPR 78, perno in CrMo, corpo in termoplastica, tacchette compatibili Look Keo
Ruote: b’Twin Aero 2024, alluminio con profilo 24 mm, per copertoncino
Copertoncini: Michelin Lithion 2, per camera d’aria, cerchietto in acciaio, misura 700×25
Camere d’aria: b’Twin butile, misura 700×18/25, lunghezza valvola 50 mm
Misure disponibili: 50, 52, 54, 56, 58, 60 (XXS, XS, S, M, L, XL)
Prezzo di Listino: 1.999,95 euro.


è un marchio distribuito da


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Articolo e foto a cura di Roberto Chiappa e Sergio Doria

23 commenti

  1. Matteo Impellizzeri

    Sono un ciclista amatoriale spesso impegnato nei passi dolomitici dove abito. Ho acquistato una 900 ultra e stavo pensando di sostituire le ruote  b’Twin Aero 2024. Mi ero indirizzato verso le Mavic Ksyrium Elite 2016 di cui ho poi letto la vostra recensione (http://www.tech-cycling.it/mille-km-con-le-mavic-ksyrium-elite-2016/) . Mi confermate che trarrei beneficio dalla sostituzione, o si tratta di ruote equivalenti?

    • Roberto Chiappa

      Ciao Matteo,
      possiamo confermare la bontà delle ruote Mavic Ksyrium Elite, nettamente migliori delle b’Twin Aero 2024 di serie (le b’Twin però digeriscono meglio le grosse asperità, essendo strutturalmente più pesanti e robuste).
      Le Mavic sono un’ottima scelta, non te ne pentirai. Ad ogni modo in quella fascia di prezzo ci sono altre ruote di ottimo livello, le alternative non mancano.
      Per qualsiasi approfondimento, restiamo a disposizione.
      Sportivi saluti, e un grande augurio di buone pedalate !!

  2. buonasera Roberto
    ho letto con molto interesse l’articolo riguardante la Ultra 900 di cui sarei intenzionato all’acquisto.
    ho dato un primo sguardo al sito decathlon e la ultra 900 si presenta un pò diversa rispetto a quella da Voi provata che vedo in foto : il colore che non è completamente nero , ma sopratutto la posizione del freno posteriore, che su quella mostrata in sito è in posizione “solita” , invece quella della prova è posto sotto il movimento centrale. Sai gentilmente darmi un riscontro? ti ringrazio anticipatamente e come sempre complimenti per il lavoro svolto.

    • Ciao Livio,
      il nuovo telaio b’Twin Ultra 900 carbon prevede la collocazione dei freni caliper sui pendenti obliqui del carro, mentre noi avevamo provato la versione precedente, con il freno sotto i foderi bassi, dietro al movimento centrale.
      La nuova configurazione è stata adottata da b’Twin a partire dai primi mesi del 2016, scelta dettata da una maggiore facilità di manutenzione e registrazione del freno posteriore (sotto ai foderi bassi occorreva infatti alzare parecchio la bici per registrarlo o per sostituire i pattini freno).
      Le qualità intrinseche della bici non cambiano, rimane sempre un gran bel mezzo, divertente e performante.
      Quanto alla colorazione, la Ultra 900 CF ha telaio tutto nero e gruppo Shimano 105, la Ultra 920 CF ha telaio azzurro/nero e gruppo Shimano Ultegra meccanico, la Ultra 740 CF Team Edition ha telaio azzurro/nero e gruppo Shimano Ultegra Di2, oltre a componenti più ricercati.
      Ovviamente, estetica e rapporto qualità/prezzo giocano un ruolo fondamentale nella scelta.
      A disposizione per qualsiasi ulteriore approfondimento, ti auguro buone pedalate.

  3. Roberto , grazie per la rapida risposta. esaustiva e chiara (come sempre) .
    ho però da chiederti un’altra cosa gentilmente, la Ultra 920 AF – telaio alluminio e forcella in carbonio – è valida alternativa alla Ultra 900 CF di cui ti scrivevo sopra ? (considera che sarebbe la mia prima bici da corsa “seria” …..) ; bTwin dichiara 8.300 kg taglia M ( la Ultra 900 CF 7.800 kg taglia L ), tra i due modelli passano circa 200euro di differenza, ma non è questo , vorrei capire quale farebbe più al caso mio in considerazione del materiale di costruzione.
    sicuro di un cortese riscontro in merito
    ti saluto cordialmente.

    • Ciao Livio,
      la Ultra AF in alluminio non l’ho mai provata. Chi ce l’ha si dichiara soddisfatto del comfort, pur non avendo provato la Ultra in carbonio.
      A sensazione, direi che il telaio in carbonio è più assorbente, l’alluminio è più “secco”, ha un modulo elastico molto basso (70.000-73.000 N/mm2 a seconda delle leghe, contro i 230.000 N/mm2 dell’acciaio microlegato e i 196.000 del titanio di grado 2). Il carbonio lo puoi lavorare come vuoi, l’elasticità viene stabilita dal numero di fibre, dal loro tipo, dalla percentuale delle resine impregnanti e dalla disposizione delle fibre nel tessuto, per cui con il carbonio puoi ottenere canne da pesca flessibili come spaghetti scotti o ali di aerei jet militari che resistono anche a forze di 5G.
      Vedi tu, dipende anche dall’estetica. Io se dovessi scegliere e non avrei problemi per i 200 euro, andrei sicuro sul carbonio. E ti assicuro che il carbonio della Ultra è di quelli buoni. Ma non voglio per questo condizionare la tua scelta.
      Per qualsiasi approfondimento, resto a disposizione.
      Saluti, e un augurio di buone pedalate !!

  4. Buongiorno, complimenti per la recensione, molto esaustiva ed utile per chi come me è intreessato all ‘aquisto della bici analizzata. Vorrei chiederle come vede questa btwin ultra 900 cf (versione 2018, ma a parte le grafiche dovrebbe essere molto simile a quella dell’articolo) in un confronto con la canyon ultimate cf 7.0, che ha gli stessi componenti.
    A livello telaistico sembra che la btwin abbia qualcosina in più, è davvero così?
    Grazie e buone festività!

    • Ciao Gianfranco,
      la Ultra 900 che abbiamo provato differisce dal modello in vendita attualmente per il fatto di avere il freno posteriore sotto ai foderi bassi (l’attuale ha il freno sui foderi obliqui). Per il resto non cambia nulla, a parte la colorazione.
      Detto ciò, le differenze con la Canyon Ultimate CF SL 7.0 sono minime. Stessi angoli di sterzo e piantone sella, ma la Canyon ha un tubo sterzo più corto di 8 mm per la taglia “L” (le altre taglie sono pressochè identiche). La componentistica è uguale.
      Cambia un po’ il prezzo, la Ultra 900 è proposta a 1.299,99 euro, la Canyon a 1.599 euro.
      Se preferisci l’estetica della Canyon, non possiamo certo biasimare il tuo acquisto. Ma se vuoi risparmiare 300 euro e avere un bici poco diffusa ma validissima, la scelta B’TWIN sarebbe perfetta.
      Comunque sia… buone pedalate !!
      E tantissimi Auguri per un gioioso e sereno Natale !!

  5. Buongiorno Roberto, vorrei chiederti se è possibile montare dei freni a disco idraulici sulla 900 ultra? E soprattutto se ne vale la pena. Peso quasi 100 kg.e il freno a disco mi dà l’impressione di essere più performante in discesa (sono un ciclista principiante e mi sembra che sia più facile modulare la frenata). L’alternativa è la 520 af.che monta i dischi di serie ma ha il telaio in alluminio.Grazie per gentile riscontro.

    • Roberto Chiappa

      Ciao Mario,
      la B’TWIN Ultra 900 CF non ha un telaio predisposto per impianto frenante a disco, la modifica è tecnicamente impossibile. Potresti cambiare la forcella con una che abbia l’attacco disco, mentre per il telaio non puoi fare nulla, se non rischiare un adattatore tra forcellino sinistro e mozzo posteriore, ma è un escamotage poco affidabile.
      Comunque i freni caliper della 900 CF sono di tipo “direct mount”, molto più incisivi e potenti di quelli “single pivot”. Siamo dell’idea che possano tranquillamente sopportare il tuo peso.

      La B’TWIN Ultra 520 AF GF è un’ottima bici, la stiamo provando da fine novembre. Certo non vanta il comfort della 900 in carbonio, ma l’alluminio e le geometrie del telaio si fanno apprezzare anche sulle lunghe distanze. I freni sono Sram Rival idraulici a disco, ma possiamo assicurarti che quanto a potenza frenante non valgono i “direct mount” Shimano. I Rival sono modulabili ma difettano parecchio di brillantezza. I Red sono molto meglio, ma costano più del doppio. Ovviamente con i freni a disco si fa 1/10 della fatica alle leve, e sul bagnato si hanno spazi di frenata pari alle condizioni di asciutto.

      Decidi tu. Se utilizzi la bici anche con la pioggia, i dischi sono più affidabili. Se freni molto, i caliper sono più faticosi. Diversamente i “direct mount” non ti deluderanno.

      A disposizione per approfondimenti, ti inviamo i nostri più sinceri saluti e l’augurio per delle divertenti pedalate !!

      • Grazie mille . Esaustivo e chiarissimo.

      • Ciao Roberto approfitterei ancora di un ultimo consiglio. Mi è stata proposta da un negoziante (e quindi con messa a punto e garanzia 1 anno) una bicicletta Kuota Kryon full carbon che monta Ultegra 11 v (usata dovrebbe avere 2 anni di vita) a 1200,00 euro (con copertoni nuovi e volendo potrei avere la compatta al posto di quanto montato di serie). Così com’è pesa 8150 gr. Con 100 € in più mi monterebbe dei freni Ultegra.
        Fermo restando che ero indirizzato a prendere la Btwin 900 Ultra, tra le due cosa mi consiglieresti? Per quanto riguarda la Ultra900 il mio dubbio è solo sull’assistenza in quanto il Decatlhon più vicino è a 90 km. Grazie anticipato per gentile riscontro. Ciao

        • Roberto Chiappa

          Ciao Mario,
          non ho mai provato una Kuota, non so dirti che risposta abbia su strada.
          Il prezzo non è male, nuova costa quasi il doppio.
          Passare dai freni Shimano 105 di serie a freni Ultegra non porta grandi vantaggi, la resa è appena superiore e non mi pare giustificata dall’esborso addizionale. La vera differenza in frenata sta fra caliper “single pivot” (di serie sulla Kuota Kyron) e i “direct mount dual pivot”, molto più brillanti. Ti consiglio di tenere i 100 euro per altre spese.
          Se Decathlon è così distante e temi di non riuscire a essere autosufficiente nella manutenzione, meglio optare per la Kuota.
          A risentirci quando vuoi, e comunque sia… buone pedalate !!

          • Grazie ancora. Ultimissima domanda e poi deciderò cosa comprare ed inizierò a pedalare. Mi hanno proposto una Specialized Tarmac SL4Sport a 1400 (nuova con 5 anni di garanzia) movimento shimano 10511v e freni Tiagra. Cosa ne pensi?

          • Roberto Chiappa

            Ciao Mario,
            la Tarmac SL4 Sport ha un allestimento di serie, non male ma certamente inferiore all’Ultegra della Kuota.
            L’ago della bilancia, in una bici da corsa, è rappresentato dalle ruote, componente che determina sensibili variazioni di prezzo.
            Il telaio della Tarmac è sicuramente buono (anche se ora c’è la nuova versione) ed è forse meglio rivendibile rispetto alla Kuota.
            Per contro la guarnitura Praxis Alba, il gruppo Shimano 105 e i freni Shimano Tiagra non valgono l’Ultegra della Kuota.
            Poi come ti dicevo dipende molto dalle ruote. La Tarmac ha ruote entry-level, la Kuota non so.
            A presto !!

  6. Buongiorno Roberto , come sempre i complimenti per il lavoro che svolgi (svolgete …) sono d’obbligo.
    gentilmente vorrei chiederti se sulla mia ultra 900 CF (acquistata dopo letto il Vs test e i tuoi suggerimenti e ne sono soddisfattissimo ) dovendo sostituire i copertoncini posso montare dei 700×23,(e se sì ; deve essere cambiata anche la camera d’aria ???) a fronte degli attuali 700×25 e sopratutto mi diresti la differenza “tecnica” ?
    grazie anticipate per una tua risposta in merito, Livio

    • Roberto Chiappa

      Ciao Livio,
      puoi tranquillamente montare i copertoncini da 23 mm senza necessità di sostituire le camere d’aria, che di solito sono adatte a sezioni da 21 a 28 mm.
      Le differenze tra un copertoncino da 23 mm e uno da 25 mm si sentono tutte, a patto che le sezioni siano reali, perchè a volte si trovano copertoncini da 25 mm che gonfiati risultano “magri”, quindi da 24 mm, e copertoncini da 23 mm che invece aumentano la sezione a 24 mm.
      Ad ogni modo un 25 mm contiene un maggiore volume di aria, quindi aumenta il comfort e l’assorbimento delle asperità, anche perchè può essere gonfiato a pressioni più basse rispetto al 23 mm. A parità di pressione, la scorrevolezza di un 25 mm è superiore a quella di un copertoncino da 23 mm.
      Il 23 mm solitamente, ance se non sempre, è più leggero, quindi le ruote accelerano prima, si fa meno fatica in salita, c’è meno inerzia sulle masse periferiche.
      La scelta, come al solito, spetta a te. Noi siamo sempre disponibili per qualsiasi suggerimento in merito.
      Sportivi saluti, e come sempre… buone pedalate !!

      • Ciao, stavo cercando informazioni sulla ULTRA 900 AF 2016 ed ho trovato questo bellissimo articolo, qualcuno saprebbe dirmi se posso montare delle gomme vittoria zaffiro pro 700-28? Arrivando dal mondo mtb e abituato a fare stradine di colina sporche vorrei poter montare una gomma larga che mi dia confidenza.
        Grazie

        • Ciao Max,
          puoi tranquillamente montare copertoncini anche da 30 mm di sezione, limite fisiologico consentito dai passaggi ruota. L’abbiamo anche scritto nell’articolo, a commento della forcella (paragrafo poco prima di quello delle geometrie).
          Ti auguriamo buon divertimento e buone pedalate !!

  7. buongiorno Roberto, grazie !!!! chiaro e esaustivo. complimenti .
    saluti. Livio

  8. Buongiorno Roberto, grazie al tuo articolo ho deciso di acquistare questa bici, che considero un ottimo telaio, usata da un amico che ci ha vinto tante cronoscalate. Come ho scritto il telaio e la forcella sono ottimi, un po’ meno i componenti tra cui le ruote. E a tal proposito volevo un consiglio su un eventuale acquisto di un nuovo paio di ruote. Vorrei stare sotto i 500 euro comprando “le migliori”ruote in alluminio. Quale soluzione mi consigli come ruote in alluminio? Uso pneumatici da 25 Michelin lithium 2 e anche questi saranno oggetto di cambio e anche per questo cambio un parere in particolare sugli pneumatici vittoria corsa grafene. La bici la uso soprattutto per lunghe percorrenze senza fare nessun tipo di gara. Grazie in anticipo.

    • Roberto Chiappa

      Ciao Pasquale,
      le ruote vanno scelte in base alla tipologia di percorsi che si vogliono effettuare.
      Per le ruote in alluminio la scelta è abbastanza limitata, poichè non si trovano ruote in alluminio ad alto profilo, peserebbero troppo e risulterebbero sconvenienti per la guida.
      Diciamo che un profilo alluminio tra i 23 e i 30 mm può andare bene.
      Personalmente mi ritengo fortunato ad avere provato le ruote Spada Oxygeno (ma sono ruote da cronoscalata, tiratissime sul peso), le Spada Stiletto (fenomenali in tutto, forse il miglior compromesso tra leggerezza e robustezza) e le Hunt Bike Wheels Race Season Aero Wide, un pochino più pesanti delle Spada ma ottime sotto l’aspetto del rilancio e della aerodinamicità, nonchè dell’affidabilità nel tempo.
      Secondo me queste tre ruote sono imbattibili tra quelle in alluminio. C’è sempre Mavic, c’è Fulcrum, c’è FIR, ma come rapporto qualità/prezzo sono del parere che Spada e ancora più Hunt Bike Wheels siano meglio. Trovi le nostre recensioni nella sezione “I nostri test – ruote”.
      Poi magari ti capita un’occasione di un buon usato di altre marche e allora il discorso cambia.

      Pneumatici: i Vittoria Corsa Grafene sono una garanzia, e vanno bene anche con basse temperature, tipicamente invernali. Hanno un’ottima durata.
      Se vuoi qualcosa di più leggero, gli Hutchinson Fusion5 11Storm sono fenomenali in tutto, e anche i Pirelli PZero Velo sono buonissimi, soffrendo solo le temperature più fredde. Anche per questi copertoncini trovi le nostre recensioni nell’apposita sezione dei nostri test.

      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore approfondimento.
      Sportivi saluti, e un augurio di buona pedalate !!

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