Amstel Gold Race, Gilbert mette la terza

Il belga Philippe Gilbert (BMC Racing) conquista per la terza volta in carriera la Amstel Gold Race, grazie a un allungo perentorio sul Cauberg a 3 km dal traguardo. Gara interessante, mai noiosa. Eccellente il lavoro di squadra della BMC.

Una 49esima edizione, questa della Amstel Gold Race, che ha visto trionfare ancora una volta Philippe Gilbert, capace di scattare sul Cauberg come nel suo Mondiale 2012. Una gara, e una salita, che evidentemente si addicono meravigliosamente alle doti atletiche del belga, al via della corsa con la credenziale della Freccia del Brabante conquistata mercoledi. Che fosse il favorito numero uno, era logico. Ma rispettare il pronostico non è mai facile né scontato per nessuno.

Con il suo tracciato relativamente poco selettivo, la Amstel sarebbe potuta risultare scarsamente interessante. Invece si è dimostrata una di quelle corse che vorresti vedere tutti i giorni. Per le fughe da lontano, per la rincorsa degli attaccanti, per il gruppo che si ricompatta e rimescola le carte della possibile vittoria, per la splendida tattica di gara di una squadra che poi manda in meta il favorito.
Così accade che partano subito in dieci, per una fuga che sarà soffocata soltanto a 11 km dall’arrivo. E i dieci hanno i nomi di Christophe Riblon (Ag2r-La Mondiale), Rory Sutherland (Tinkoff-Saxo), Alexey Lutsenko (Astana), Matej Mohoric (Cannondale), Pim Ligthart (Lotto Belisol), Manuel Belletti (Androni Venezuela), Pirmin Lang (IAM Cycling), Preben Van Hecke (Topsport Vlaanderen), James Vanlandschoot (Wanty Gobert Groupe) e Nicola Boem (Bardiani CSF). Accumulano un vantaggio di 13’45”, quando però manca ancora una eternità alla fine. Tengono duro fino ai -65 km, con 5’04” di vantaggio sul plotone amministrato dalle maglie Omega, BMC e Movistar. Nel frattempo cadono e si ritirano Nicky Sorensen (Tinkoff-Saxo), Andy Schleck (Trek World Racing) e Joaquim Rodriguez (Team Katusha). Per lo spagnolo molte botte ed escoriazioni, ma niente fratture, come inizialmente temuto.

Ai -39 km parte la rincorsa di sei attaccanti, condotta dal francese Thomas Voeckler (Europcar) – tornato sulla scena agonistica dopo la frattura alla clavicola – che si porta appresso Zdenek Stybar (Omega Pharma-Quick Step), Jakob Fuglsang (Astana), Pieter Weening (Orica-GreenEdge), Tim Wellens (Lotto Belisol)e Greg Van Avermaet (BMC Racing). I dieci di testa si sfilacciano, restando in tre: Riblon, Van Hecke e Boem, che però si stacca dai due ai -30 km. Il loro vantaggio scende a soli 45” a 15 km dal traguardo. Due km dopo allungano Van Avermaet e Fuglsang, riprendono i due fuggitivi e ai -11 km si trovano a comandare in quattro. Ma il gruppo dietro non cede, e ai -7 km sembra tutto da rifare, con la gara che riparte praticamente da zero e i favoriti là davanti.

I primi tre passaggi sul Cauberg non fanno danni, si attende il quarto per il verdetto finale. A quel punto la prima mossa la compie Samuel Sanchez (BMC Racing), cui rispondono Simon Gerrans (Orica GreenEdge), Michal Kwiatkowski (Omega Pharma-Quick Step) e Alejandro Valverde (Movistar Team). Ma è un tranello a favore di Philippe Gilbert, che ai -3 km sul Cauberg scatta come nel Mondiale 2012, con una perfetta scelta di tempo e una progressione impressionante, impossibile da contrastare per gli avversari.


L’allungo vincente di Gilbert sul Cauberg


Jelle Vanendert, secondo al traguardo

Il belga Jelle Vanendert (Lotto Belisol) allunga quel poco che basta per mettere in cassaforte il secondo posto, mentre per la terza piazza Gerrans brucia Valverde, che riesce ancora una volta a perdere una gara che sembrava alla sua portata.


Davide Rebellin, 13esimo al traguardo

Italiani poca cosa, il migliore è Enrico Gasparotto (Astana Pro Team), ottavo, che ha ricevuto un buon supporto da Vincenzo Nibali, tornato alle gare dopo tre settimane di allenamenti a Tenerife.
Tredicesimo il sempiterno Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice), sedicesimo Giampaolo Caruso (Team Katusha), trentesimo Fabio Felline (Trek Factory Racing), addirittura cinquantesimo Damiano Cunego (Lampre-Merida), dato in buona forma e qui alla ricerca di un riscatto. Che pensava che la pattuglia italiana potesse fare bene, è rimasto certamente deluso. E mercoledi c’è la Freccia Vallone, mentre domenica è la volta della durissima Liegi-Bastogne-Liegi.

Ordine d’arrivo
1) Philippe Gilbert (Bel) – BMC Racing Team
2) Jelle Vanendert (Bel) – Lotto Belisol
3) Simon Gerrans (Aus) – Orica Greenedge
4) Alejandro Valverde (Spa) – Movistar Team
5) Michal Kwiatkowski (Pol) – Omega Pharma-Quick Step
6) Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano
7) Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling Team
8) Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
9) Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha
10) Yukiya Arashiro (Jpn) Team Europcar


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: TDW Sport, Bettini Photo

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