A tutta Vernaccia

Granfondo della Vernaccia, 21 edizioni in cantina. Tanta sostanza e qualità sia organizzativa sia nello stupendo percorso tra le colline della Val d’Elsa, morbide e splendenti come le forme di una bella donna. Il suo grande potenziale, non ancora pienamente sfruttato, potrebbe lanciarla in una dimensione nazionale.


C’eravamo anche noi di Tech-Cycling tra i quasi 800 partenti della 21esima edizione di questa granfondo toscana che porta il nome del primo vino bianco italiano a ricevere il riconoscimento DOC, nel 1966. Stiamo parlando della Vernaccia, vitigno indigeno di San Gimignano (SI), storica cittadina la cui matrice architettonica due-trecentesca richiama frotte di turisti in ogni periodo dell’anno. Qui si svolsero il prime 18 edizioni della Granfondo della Vernaccia, organizzata tuttora dal GC Amatori San Gimignano. Per ragioni di viabilità, la partenza di questa gara è stata spostata dal 2015 nella vicina Colle Val d’Elsa, conosciuto come “la città del cristallo” (fornisce il 90% del mercato italiano e il 18% di quello mondiale). Quest’anno la gara aveva come testimonial Kristian Sbaragli, professionista del Team Dimension Data, empolese ma i cui nonni paterni sono nativi di Colle Val d’Elsa.


Piazza Arnolfo di Cambio (foto by Elena Pellegrini – Steelcomunicare.it)

Granfondo preceduta dalla cronoscalata del venerdi pomeriggio, 1 km dalla piazza Arnolfo di Cambio fino a Porta Nuova. Pochi i temerari che decidevano di sfidare gli strali di Giove Pluvio. Per loro, la ricompensa di una partenza in griglia VIP alla granfondo di domenica 7 maggio.

Niente da fare invece per i bimbi dai 6 ai 10 anni, che sabato pomeriggio non hanno potuto partecipare alla “Minigrafondo del Cristallo” causa avverse condizioni meteo. Potranno rifarsi l’anno venturo.


Alcuni stand dell’Area Expo allestita esternamente al Palazzetto dello Sport

Vigilia di gara, sabato 6 maggio, con ampia area expo esterna al Palazzetto dello Sport di Colle Val d’Elsa, località Badia, luogo preposto al ritiro numero e pacco gara che, da solo, valeva il costo d’iscrizione. Una giornata, questa, che meriterebbe qualche corollario a supporto della manifestazione. Collegarla alle eccellenze del territorio (enogastronomia, storia, arte, cultura) non sarebbe un azzardo. Qualche spettacolo di contorno chiuderebbe il cerchio.

E domenica 7 maggio la granfondo, con i suoi tre percorsi da 160, 106 e 65 km dichiarati (dislivelli rispettivamente di 2.206, 1.417 e 857 metri). In cabina di regia, come sempre, Paolo Marrucci, presidente del GC Amatori San Gimignano. Partenza dal centro di Colle Val d’Elsa, accanto alla piazza principale Arnolfo di Cambio, a dire il vero in una via non troppo in evidenza, la gara meriterebbe miglior palco. Ma le ragioni di viabilità urbana, spesso, prendono il sopravvento.


Lo speaker Daniel Guidi porge il microfono a Lodovico Andreucci, vicesindaco di Colle Val d’Elsa

Ad ogni modo l’atmosfera veniva surriscaldata dall’entusiasmo dello speaker Daniel Guidi, capace di innalzare sapientemente oltre che musicalmente l’adrenalina dei quasi 800 partenti allineati nelle griglie. Starter della gara Lodovico Andreucci, vicesindaco della città di Colle Val d’Elsa.

Partenza vivace ma controllata per il primo km, poi fuoco alle polveri. Fulmini e saette incenerivano il modesto falsopiano iniziale verso Le Grazie, un vespaio di creature in carbonio inghiottiva la discesa da Bibbiano in giù, mentre il cupo ronzio delle ruote ad alto profilo e lo stridio dei freni saturavano l’aria che gli atleti fendevano a velocità elevatissima. In queste fasi iniziali di gara, prive di discriminanti tecniche, il cuore non scende mai dalla soglia massima. E’ così anche alla “Vernaccia”, almeno fino al km 19, dove la prima salita da Vico d’Elsa a S.Appiano prendeva le misure del lattato di ognuno.

I vigneti sostituivano definitivamente gli agglomerati urbani nel panorama circostante, e dal km 30 si faceva sul serio. Dalla località Cipressino si saliva lambendo Poggibonsi e ci si addentrava nei meravigliosi anfratti verdi della Riserva Naturale del Bosco di S.Agnese, 19 km di morbida ascesa, sempre con pendenze in singola cifra, tra gli aromi della vegetazione e le sfumature delle Crete senesi.

Dal GPM delle Fioraie si domina la Val d’Elsa, il tracciato sa regalare emozioni da vivere anche nel corso di un impegno agonistico come questo. Si toccano in seguito borghi caratteristici e località come Monteriggioni e Abbadia Isola, in un saliscendi impegnativo solo a causa del ritmo di gara, non certo per le pendenze.

Poco dopo il km 80, il bivio tra percorso medio e lungo frammentava il plotone in piccoli drappelli. Eolo, burlone Re dei Venti, si divertiva ad aprire ventagli nel gruppo, ove si creavano occasionali alleanze, si rinsaldavano antiche amicizie. La breve salita boschiva verso Simignano metteva al riparo dai turbini, che però riprendevano a soffiare nell’aperta discesa su Ancaiano e Sovicille.

Non andava meglio dalle parti di Rosia e dell’adiacente Riserva Naturale dell’Alto Merse, splendida per colpo d’occhio, meno piacevole per il ventaccio, che però non è una costante. All’altezza di Mensano, lo sguardo si rivolge a Casole d’Elsa, arroccata su una dolce collina sulle cui pendici si snoda una sinuosa serpentina d’asfalto che, in questa gara, culminava cin un velenoso dentino al 20% di pendenza, proprio ai piedi della rocca cittadina.

A quel punto i concorrenti del percorso lungo si trovavano al km 140, con ben poco dislivello da affrontare. Le minuscole località de Il Merlo, Cavallano, Il Piano, Quartaia, Coneo vedevano transitare chi lottava per la gloria e chi per la semplice gioia di terminare le fatiche sotto lo striscione d’arrivo di Colle Val d’Elsa. Qui potete consultare le classifiche, nelle quali figura anche quella dedicata alle e-bike, protagoniste sul percorso medio di 106 km.

Noi abbiamo pedalato il percorso lungo, non con la e-bike ma con la classica specialissima stradale a propulsione biomeccanica. Il nostro computer ha totalizzato 156 km con 2.300 metri di dislivello. Un tracciato appagante per la sua morbidezza e la bellezza dei paesaggi che lo contornano. Fondo stradale rovinato in alcune zone ma ben lontano dall’essere catalogato come pericoloso. Con salite di medio impegno e discese molto fluide, e pianura limitata a pochissimi settori, la GF della Vernaccia è ideale per chi ama pedalare prevalentemente nelle zone collinari prive di rigorose asperità e nervose discese.

La segnaletica di gara è di ottimo livello, priva di pecche. Salite e discese sempre ben indicate e riportanti tutti i dati salienti, frecce direzionali collocate nei punti giusti, personale di servizio attento a regolare il traffico e dirigere i concorrenti. Molto buono il supporto tecnico, con mezzi di assistenza in gara per aiutare i concorrenti in caso di guasti, forature e quant’altro.

Perfetti anche i ristori, strategicamente posizionati e ricchi di svariati alimenti solidi, frutta e liquidi (integratore idrosalino, acqua, coca cola, Vernaccia e Chianti per i più indomabili). Anche sotto questo aspetto la GF della Vernaccia sa offrire moltissimo.

Non è da meno il pranzo finale, davvero completo, con pasta, affettati e formaggi tipici, salamelle grigliate, frutta, dolce, acqua e vino a volontà. Il Palazzetto dello Sport è una buona location dove allestire tutto questo, cui hanno fatto seguito le ricchissime premiazioni (sulla pagina Facebook della manifestazione potete trovare le foto di questa fase, oltre a tanti altri contenuti mediatici inerenti alla gara).

Per come è strutturata e organizzata, la Granfondo della Vernaccia meriterebbe una visibilità su scala più ampia. Il prodotto è di quelli buoni, occorre una confezione che risulti maggiormente appetibile non solo al popolo dei ciclisti ma anche a quello dei cicloturisti, come può essere per esempio un “percorso gourmet”. I circa 800 partenti di quest’anno provenivano per la maggior parte dalla Toscana. L’aggancio a un circuito interregionale, o meglio ancora nazionale, consentirebbe alla GF della Vernaccia di tornare agli antichi fasti, con 2.550 partenti nell’anno 2005. Ma le proposte che favoriscano la crescita sono innumerevoli, il territorio si presta bene a tante iniziative. Basterebbe cercare e trovare la possibilità di poterle sfruttare. Il cantiere delle idee è già all’opera, il cartello recita “Lavori di ampliamento in corso”.

— FOTOGALLERY —

Ecco una carrellata di immagini colte durante il weekend. Iniziamo con i paesaggi, i cui colori erano stemperati dal cielo nuvoloso della vigilia. Con il sole, però, è tutta un’altra cosa.


Proseguiamo con alcune foto degli stand dell’Area Expo, esterna al Palazzetto dello Sport di Colle Val d’Elsa. Le ultime due immagini sono dedicate al pacco gara.


L’allineamento nelle griglie, pochi minuti prima della partenza di questa 21esima edizione della Granfondo della Vernaccia – Kristian Sbaragli. Gilet rosso, jeans e occhiali da sole per l’organizzatore Paolo Marrucci, sempre molto cordiale e affabile con tutti.


Chiudiamo la nostra rassegna fotografica con le immagini scattate durante la corsa e quelle de pranzo finale interno al Palazzetto dello Sport. Molti di voi si ritroveranno nelle foto, che sono tranquillamente scaricabili in formato orizzontale 620×465 oppure verticale 620×827. Se desiderate avere i formati originali, ad alta risoluzione, inserite la vostra richiesta nei Commenti a questo articolo, vi invieremo le immagini al vostro indirizzo di posta elettronica. Da parte nostra, come sempre, l’augurio di buone pedalate !!



– Sito web Granfondo della Vernaccia


Articolo e foto a cura di Roberto Chiappa

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