99° Giro d’Italia, sull’Alpe di Siusi la strana coppia Foliforov-Kruijswijk

Il mig russo Alexander Foliforov (Gazprom-Rusvelo) vince per 16 centesimi la cronoscalata all’Alpe di Siusi davanti all’olandese volante Steven Kruijswijk (Team Lotto NL-Jumbo), sempre più in rosa. Giornata no per Vincenzo Nibali (Astana), rallentato anche da un guasto meccanico. Risorge Alejandro Valverde (Movistar), ottimo terzo sul traguardo.


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Dopo il tappone dolomitico di ieri, l’odierna cronoscalata di 10.85 km all’Alpe di Siusi fungeva da cartina al tornasole per valutare le condizioni degli aspiranti al Trofeo Senza Fine, spettante al vincitore del Giro d’Italia. L’orologio ha fornito risultati in parte conformi alle attese e in parte sorprendenti.

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Pochi, pochissimi si sarebbero aspettati di festeggiare la vittoria di Alexander Foliforov (Gazprom-Rusvelo), scalatore di buon livello ma ancora a secco di vittorie che contano. Invece il mig russo ha sbaragliato la concorrenza, vincendo anche grazie a un pizzico di fortuna grande quanto un tubolare o forse meno. Tanto è infatti lo spazio che lo separa da Steven Kruijswijk (Team Lotto NL-Jumbo), stesso tempo in minuti e secondi ma 16 centesimi in più del russo. Pur non avendo fatto segnare il migliore intertempo ai 4.4 km, Foliforov è letteralmente decollato nella seconda parte della salita, quella più impegnativa. Prima vittoria di tappa per lui tra i professionisti e prima vittoria al Giro per la sua squadra, che onora nel migliore dei modi l’invito ricevuto.

Secondo ieri sul traguardo di Corvara, l’olandese Steven Kruisjwijk avrebbe voluto vincere questa cronoscalata, e infatti faceva segnare il migliore intertempo. Il dio Crono, signore del tempo, gli negava la soddisfazione per una incollatura, ma la dea della vittoria Nike gli regalava comunque un prezioso bonus su tutti i suoi inseguitori, rafforzando in lui il sogno di giungere a Torino in Maglia Rosa. E per come ha corso fin qui questo Giro l’olandese, siamo del parere che lo meriterebbe.

Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) aveva il compito di tentare di recuperare terreno o almeno di non perderlo. Invece appariva fin da subito in condizione non ottimale, anche a causa dello sforzo del giorno prima, rimediando già all’intertempo 30” da Kruisjwijk. A metà salita lo “Squalo dello Stretto” incappava in un guasto meccanico che lo costringeva a cambiare bicicletta, un handicap quantificabile in circa 20”. Tanti, ma pur sempre pochi rispetto ai 2’10” patiti sul traguardo.

Favorito della vigilia, il “colibrì” colombiano Esteban Chaves (Orica-GreenEdge) non riusciva a esprimersi a livelli a lui consoni, chiudendo sesto a 40”. La performance gli consentiva comunque di issarsi al secondo posto in Classifica Generale, ai danni di Nibali.

Dato ormai per spacciato dopo la giornata di ieri, Alejandro Valverde (Movistar Team) ha fornito l’ennesima prova della sua grande classe correndo una crono impeccabile, giungendo terzo a 23”, segno di un ottimo recupero e di una condizione atletica ancora solida. Per la Maglia Rosa probabilmente è tardi, perché l’olandese volante è a 3’29” ed è apparso difficilmente attaccabile. Però, per un posto sul podio, il murciano può nutrire ancora buone speranze.

Gazprom-Rusvelo sugli scudi anche per il quarto posto, conquistato da Sergey Firsanov, già protagonista di alcune fughe a questo Giro quando la strada si impennava. Un bel bottino per il team russo e una bella vetrina per Colnago, che fornisce le biciclette agli atleti.

Indomito, e quinto sulla finish line, un eccellente Michele Scarponi (Astana Pro Team), classe 1979, che libero da obblighi di gregariato ha sfoggiato un invidiabile stato di forma, dando prova di avere perfettamente metabolizzato le fatiche della micidiale tappa dolomitica del giorno prima. Sarà uno scudiero fondamentale al fianco di Vincenzo Nibali.

Pur lontano 5’22” dai primi, Matteo Trentin (Etixx-Quick Step) merita una citazione per il “wheelie” in salita che ha deliziato il pubblico presente. E proprio il pubblico, o meglio una minoranza di esso, si è reso protagonista in negativo di un tifo un po’ troppo ravvicinato con i propri beniamini, spesso involontariamente ostacolati anziché incoraggiati. Occorre mantenere un comportamento meno espansivo, altrimenti si rischia in futuro di assistere a gare inibite alla folla. Erigere pareti al ciclismo vorrebbe dire svilire uno degli sport più entusiasmanti al mondo.

Ordine d’arrivo

1) Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo
2) Steven Kruijswijk (Ned) Team Lotto NL-Jumbo
3) Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
4) Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo
5) Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
6) Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge
7) Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha
8) Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling
9) Bob Jungels (Lux) Etixx-Quick Step
10) Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team
11) Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida
12) Rein Taaramae (Est) Team Katusha
13) Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
14) Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
15) Ian Boswell (USA) Team Sky
16) David De La Cruz (Spa) Etixx-Quick Step
17) Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal
18) Sebastian Henao (Col) Team Sky
19) David Lopez Garcia (Spa) Team Sky
20) Simone Petilli (Ita) Lampre-Merida
21) Mikel Nieve (Spa) Team Sky
22) Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
23) Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data
24) Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF
25) Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
26) Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
27) Andrey Amador (CRc) Movistar Team
28) Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
29) Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
30) Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling
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Chi si aspettava uno scivolone in Classifica Generale da parte di Steven Kruijswijk, dovrà pazientare ancora. Il tulipano non ha mostrato l’intenzione di cedere facilmente la leadership. Non è supportato da una squadra all’altezza nelle salite che ancora lo attendono, ma l’olandese volante ha corso sin qui in modo molto intelligente, dando prova di un inaspettato acume tattico. L’anno scorso al Giro vinse la durissima tappa del Mortirolo, ma andò in crisi due tappe dopo, abbandonando ogni velleità da podio. Quest’anno però sembra molto più solido.

Vincenzo Nibali e l’Astana dovranno inventarsi qualche numero per cercare di sgretolare la resistenza dell’olandese, provando magari a metterlo in crisi fin dalle prime battute di gara ed evitando tuttavia di favorire il rientro di altri interlocutori nella lotta per il successo. Non sarà facile, ma lo “Squalo” ci ha abituato a exploit d’eccezione.

Classifica Generale

1) Steven Kruijswijk (Ned) Team Lotto NL-Jumbo
2) Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge
3) Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
4) Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
5) Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team
6) Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha
7) Andrey Amador (CRc) Movistar Team
8) Bob Jungels (Lux) Etixx-Quick Step
9) Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data
10) Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
11) Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
12) Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling
13) Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
14) Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF
15) Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team
16) Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
17) Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
18) Sebastian Henao (Col) Team Sky
19) Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
20) Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling
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– Link alle Classifiche

Le Maglie
• Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel: Steven Kruijswijk (Team Lotto NL-Jumbo)
• Maglia Rossa, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Algida: Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo)
• Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum: Damiano Cunego (Nippo-Vini Fantini)
• Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Eurospin: Bob Jungels (Etixx-Quick Step)

Dichiarazioni
Il vincitore Alexander Foliforov, subito dopo il traguardo: “E’ incredibile. E’ come un sogno vincere questa tappa. Sono venuto al Giro preparandomi specificatamente per questo giorno perché le cronometro in salita sono la mia specialità. Ho dato il massimo ma non mi aspettavo di vincere. Ad ogni modo questa non sarà la mia ultima vittoria”.

La Maglia Rosa, Steven Kruijswijk: “Volevo davvero vincere questa tappa, ieri sono arrivato secondo. Alla fine mi hanno detto che sono andato vicinissimo alla vittoria, ma la cosa più importante è aver guadagnato del tempo sui miei rivali in Classifica Generale. Ho dato tutto e sento che riuscirò a difendere la Maglia Rosa nell’ultima settimana”.

— Tappa N.16 —

Lunedi ultima giornata di riposo, si riparte martedi con la tappa di 132 km da Bressanone ad Andalo, caratterizzata da due lunghe salite. Quella al Passo della Mendola misura 14.8 km al 6.5% di pendenza media, mentre quella verso Fai della Paganella è di 10.25 km con i primi 8.5 km al 7.9% e un tratto al 15% poco prima del GPM. Non è una tappa lunga, ma un attacco in discesa dalla Mendola potrebbe portare buoni frutti sulla seguente salita verso la Paganella. Vedremo chi saprà coglierli.


Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: © Bettini photo – © Getty Images Sport – © TDW Sport – © ANSA (Peri/Di Meo/Zennaro)

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