97° Giro d’ltalia, nel freddo irlandese la fiammata di Kittel

Pronostico rispettato anche nella seconda tappa del Giro, dove il corazziere tedesco Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) ha stracciato tutti sul traguardo di Belfast. Indomito Maarten Tjallingii (Belkin), maglia rosa che rimane in casa GreenEdge ma che va sulle spalle di Michael Matthews.

La magia del paesaggio irlandese rende piacevole anche 219 km sotto la pioggia, con vento gelido che riporta alla Milano-Sanremo. E allora come oggi, uno dei protagonisti di tappa è stato l’olandese Maarten Tjallingii (Belkin), in fuga dal km 3 assieme ad altri tre coraggiosi, il colombiano Jeffry Johan Romero Corredor (Team Colombia), il belga Sander Armee (Lotto Belisol) e il nostro Andrea Fedi (Neri Sottoli-Yellow Fluo). Tra uno scroscio di pioggia e una raffica di vento, i quattro giungevano ai -8 km, quando gli uomini della Cannondale si muovevano per colmare il gap di 1’40” che li separava. Tattica dal duplice scopo, ricucire lo strappo di testa e condurre Elia Viviani allo sprint.


I quattro impavidi protagonisti della fuga iniziale

L’azione Cannondale però durava più del previsto, in po’ perché le altre squadre non davano segni di tangibile collaborazione, e molto perché Tjallingii si produceva in un allungo solitario dai -6 ai –3 km, dando addirittura l’impressione di arrivare al traguardo in solitaria. Ma così non era.

Dal gruppo compatto, all’ultima curva si presentavano davanti come previsto tutti gli “uomini-jet”, pronti a sfidarsi sul breve rettilineo di 270 metri, praticamente un giro di pista. Quando sembrava che il francese Nacer Bouhanni (FDJ.fr) potesse dare il colpo del KO, lui che ha un trascorso da pugile, emergeva la devastante potenza del tedescone Marcel Kittel (Team Giant-Shimano), capace di scaricare megawatt in pochissimo spazio, fulminando tutti gli inseguitori. Prima sua partecipazione al Giro d’Italia e prima vittoria, alla prima occasione utile. Vero fenomeno.

La maglia rosa cambia padrone ma non quartiere, rimanendo nella circoscrizione Orica GreenEdge. Dall’olandese Svein Tuft passa al compagno di squadra, l’australiano Michael Matthews.
Maarten Tjallingii si porta invece a casa la maglia azzurra per il miglior scalatore. Ed era dal 2005 che un olandese non la indossava al Giro.

Domani altra tappa buona per fughe da lontano e arrivi in volata, la Armagh-Dublino, di 187 km, con la prima metà da “mangia-e-bevi” che assegnerà punti per la maglia azzurra. E il meteo sarà ancora tutt’altro che estivo.

Ordine d’arrivo

1 Marcel Kittel (Ger) Team Giant-Shimano
2 Nacer Bouhanni (Fra) FDJ.fr
3 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek Factory Racing
4 Elia Viviani (Ita) Cannondale
5 Roberto Ferrari (Ita) Lampre-Merida
6 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli
7 Ben Swift (GBr) Team Sky
8 Michael Matthews (Aus) Orica Greenedge
9 Davide Appollonio (Ita) AG2R La Mondiale
10 Tyler Farrar (USA) Garmin Sharp
11 Jetse Bol (Ned) Belkin Pro Cycling Team
12 Francesco Chicchi (Ita) Neri Sottoli-Yellow Fluo
13 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Belisol
14 Leonardo Fabio Duque (Col) Colombia
15 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani-CSF
16 Tony Hurel (Fra) Team Europcar
17 Edwin Alcibiades Avila Vanegas (Col) Colombia
18 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani-CSF
19 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky
20 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team
05.13.12
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Articolo a cura di Roberto Chiappa

Foto: TDWSport, Bettini photo

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