3T Eye

Test e analisi tecnica per questo leggerissimo dispositivo (26 gr) che visualizza in real-time tutti i dati trasmessi dai vari device elettronici dotati di protocollo ANT+ e Bluetooth 4.0, consentendone la facile gestione tramite iPhone iOS (a breve anche Android). Compatibile 100% Garmin Edge, il 3T Eye si è rivelato utile e affidabile.

Il 3T Eye rappresenta il primo dispositivo elettronico della storia aziendale di 3T, brand specializzato fin dal 1961, quando si chiamava ancora Tecno Tubo Torino, nella realizzazione di componenti meccanici di alta gamma per biciclette. E questo 3T Eye è un esperimento ben riuscito di tecnologia applicata al mondo wireless del ciclismo, sempre più congestionato da GPS, sensori di velocità, cadenza, misuratori di potenza, smartphone e così via.

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Questo piccolo rilevatore elettronico si presenta con dimensioni molto compatte (60x38x15 mm) e peso irrisorio (26 grammi da noi rilevati, inclusa la batteria CR2032 da 3V la cui durata è dichiarata essere di circa 250 ore). Il display da 25×32 mm visualizza i dati su tre distinte linee. Le schermate vengono gestite da tre tasti, facilmente azionabili anche con i guanti a dita lunghe. Sul dorso inferiore del 3T Eye si trova il coperchio batteria, tenace e a tenuta stagna dall’acqua (impermeabile fino a 1 metro), e il tasto di reset delle impostazioni. Molto ampio il range della temperatura di funzionamento, da -10° C a +60° C.

La finalità operativa del 3T Eye è quella di ricevere i dati trasmessi dai vari device elettronici, sempre più diffusi nell’ambito ciclistico. Fasce cardio, sensori di velocità e cadenza, misuratori di potenza, potranno ora essere gestiti da questo unico, praticissimo dispositivo, il cui funzionamento è molto semplice e intuitivo.

Il riconoscimento iniziale dei device ANT+ da parte del 3T Eye avviene nel momento in cui si inserisce la batteria nell’apposito vano, situato sul dorso del 3T Eye, oppure si preme il tasto AC/Reset. In tal modo, il 3T Eye si attiva per connettere tutti i device che trasmettono in modalità ANT+, come le fasce cardio, i sensori cadenza e velocità, oppure i misuratori di potenza. In questa fase è altresì possibile far riconoscere al 3T Eye anche un GPS Garmin Edge, permettendo la gestione di tutti i dati trattati dal GPS medesimo. Agganciato un device ANT+, è sufficiente confermarne l’utilizzo da parte del 3T Eye premendo il piccolo tasto rotondo centrale. I due tasti laterali servono invece per visualizzare i vari dati (pagina precedente/seguente).

Il raggio d’azione del 3T Eye in fase di scansione iniziale dei device ANT+ è di circa 20 metri, mentre durante il funzionamento a regime il raggio si riduce a 3 metri, per impedire interferenze con i device installati su altre biciclette che dovessero avvicinarsi, cosa abbastanza frequente qualora lo si utilizzi sulla bici da corsa.

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Il supporto Barfly 2.0 in dotazione al 3T Eye

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Nella confezione del 3T Eye è inclusa anche la staffa di supporto e lo specifico frontalino per poterlo fissare all’attacco manubrio 3T ARX II (qui la nostra prova), su quale si avvita il supporto Barfly 2.0. Tuttavia, l’aggancio del 3T Eye è perfettamente compatibile con la staffa Barfly di un qualsiasi GPS Garmin.

Il 3T Eye si interfaccia anche con tutti i dispositivi elettronici dotati di protocollo Bluetooth 4.0, come sono gli iPhone e gli smartphone. Facile quindi rilevare i dati GPS dello smartphone per vederli visualizzati sullo schermo del 3T Eye, soluzione che consente di spegnere lo schermo dello smartphone, risparmiando così il consumo della batteria.

L’operatività Bluetooth 4.0 del 3T Eye avviene tramite la specifica App 3T Cycling, da installare sullo smartphone. Al momento è disponibile solo per sistemi iOS 6.0, ma a breve sarà disponibile anche la versione per sistemi operativi Android. Abbiamo pertanto effettuato la nostra prova utilizzando un Apple iPhone 5s.

L’App 3T Cycling consente di gestire su iPhone tutte le funzioni del 3T Eye, incluse quelle di set-up iniziale per il riconoscimento dei dispositivi ANT+. Mediante la stessa App è possibile trasferire all’iPhone i dati rilevati dal 3T Eye, e dall’iPhone inviarli in tempo reale alle piattaforme social quali Strava, MapMyRide, Training Peaks, Run Keeper, Facebook e Twitter. I dati inviati dal 3T Eye vengono convertiti dall’iPhone, che genera un file in formato TCX oppure GPX, in base alla scelta dell’utente.

Se l’App è inattiva e nessun sensore ANT+ trasmette i dati, il 3T Eye entra in modalità stand-by dopo 2 minuti, senza che vi sia la necessità di spegnerlo. Si riattiva poi automaticamente al ricevimento di un segnale di input dei sensori ANT+ o dell’App.

L’unico limite del 3T Eye è l’impossibilità di storicizzare i dati rilevati. La sua memoria gestisce i dati di una sola uscita, che devono pertanto essere trasferiti su iPhone nel caso in cui si desiderasse tenere traccia delle registrazioni.

Altro piccolo vincolo attuale, seppure temporaneo, riguarda l’App 3T Cycling, che al momento è finalizzata ai sistemi operativi iOS. A breve lo sarà anche per Android, ma raggiungerebbe un grado elevatissimo di utilità qualora diventasse compatibile anche con i sistemi operativi dei Personal Computer dotati di interfaccia Bluetooth.

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Le due posizioni d’innesto del 3T Eye sul supporto Barfly 2.0 in dotazione

A conclusione del nostro test, ci sentiamo di consigliare il 3T Eye a coloro che utilizzano l’iPhone o lo smartphone per rilevare i dati delle uscite in bicicletta, strada o MTB che sia. In tal senso il 3T Eye svolge un lavoro egregio, contestualizzando le funzioni dei vari sensori ANT+ collegati e mostrando i valori in tempo reale. Facilissimo, poi, trasferirli sull’iPhone e da questo alle varie applicazioni dei social network.

Il prezzo di listino del 3T Eye è di 110 euro.

3T Cycling


Articolo e foto a cura di Roberto Chiappa

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